Scultore e medaglista italiano.
Intrapresi gli studi di disegno a Firenze, nel 1678 si trasferì a Roma,
dove li proseguì con personalità di spicco dell'arte italiana
quali C. Ferri, E. Ferrata e P. Travani, e poi a Parigi, per perfezionarsi
presso J. Roettiers. Tornato a Firenze, nel 1688 fu nominato “maestro dei
coni e custode della zecca”, carica che esercitò per 40 anni; si
deve a lui il nuovo impulso dato in quegli anni alla coniatura di medaglie, che
vennero prodotte in più di 50 esemplari diversi. Fu anche uno stimato
bronzista. Nella sua produzione, assai varia, rientrano oggetti di carattere
decorativo e a rilievo di bronzo (
Le quattro stagioni, 1708-11), statue e
statuette a tutto tondo (
Venere dei Medici,
Fauno danzante),
gruppi di bronzo anche di grandi dimensioni (
Pietà; tomba di M.
Zondadar e tomba di M. de Vilhena, La Valletta, San Giovanni), decorazioni su
grande scala (altare in Santa Maria di Carignano a Genova). Nelle opere di
S. è visibile l'impronta lasciata dalla sua formazione
tardo-manieristica fiorentina, specie nella ricerca dell'eleganza e della
raffinatezza nelle medaglie, nonché della perfezione tecnica nei bronzi
(Montevarchi, Arezzo 1656 - Galatrona, Arezzo 1740).